LA MIOPIA SECONDO IL DOTTOR HAMMER
29.04.2021
LA MIOPIA SECONDO IL DOTTOR HAMER
1 - L'annebbiamento del corpo vitreo
Per la medicina ufficiale o accademica la miopia è un vizio, un difetto della vista, una degenerazione della capacità di percepire o di mettere a fuoco gli oggetti, di vederli in maniera chiara e distinta. Per il dottor Hamer invece la miopia non è un difetto né un vizio ma qualcosa di utile e di giovevole al soggetto affetto da miopia. La miopia risponde o viene in soccorso ad un bisogno pressante dell'individuo: al bisogno di non vedere o di non mettere a fuoco ciò che fa paura o che terrorizza l'individuo.In natura tutte le prede sono soggette ad un momentaneo annebbiamento della vista quando sono inseguite o cacciate dai predatori. Le prede - al contrario dei predatori che hanno gli occhi posti davanti alla testa - hanno gli occhi posti ai lati della testa. Gli occhi posti lateralmente consentono alle prede di guardare ciò che succede alle loro spalle, permettono loro di scorgere meglio, con più tempismo il sopraggiungere o l'avvicinarsi dei predatori. Quando la preda scorge il predatore l'unica cosa che gli resta da fare è quella di fuggire in avanti. Tuttavia potrebbe succedere che la vista del predatore blocchi, paralizzi per il terrore - impedendogli di fuggire - la preda. Per evitare questa evenienza, per tutta la durata dell'inseguimento, la vista laterale della preda si annebbia: la vista lateralmente annebbiata permette alla preda di non vedere il predatore alle sue spalle. "Il dottor Hamer chiama questo effetto percettivo fenomeno dei paraocchi". Eliminando dal suo campo visivo il predatore la preda attenua il suo terrore potendo così concentrare il suo sguardo verso il punto di fuga.Il programma dell'annebbiamento del CORPO VITREO si attiva anche per l'uomo quando egli teme un attacco alle spalle o alla nuca, quando ha paura di un'aggressione, di un'imboscata, di un assalto imminente. In questo caso, per l'uomo a fare le veci del predatore potrebbe essere uno stalker, un molestatore, un assassino, un pericoloso delinquente, ecc. Quando l'uomo si trova in questa situazione - e cioè quando egli ha paura di un attacco alle sue spalle - la sua vista si annebbia (così come succede a qualsiasi preda in natura). L'annebbiamento si produce mediante perdita cellulare del corpo vitreo la quale porta ad un'interferenza nella trasmissione della luce alla retina. Questa interferenza porta all'annebbiamento della vista laterale.L'annebbiamento della vista sparisce gradualmente allo scomparire del pericolo o della minaccia. Superato lo stato di panico il corpo vitreo entra nella fase di riparazione. Le cellule perse vengono reintegrate attraverso una ricrescita cellulare. La ricrescita avviene per mezzo dell'edema (accumulo di liquidi), il quale porta le sostanze nutritive necessarie alle cellule in fase di crescita. L'edema fa pressione sul bulbo oculare, sull'occhio. Questa pressione oculare è chiamata glaucoma. Il glaucoma di regola scompare senza lasciare traccia e senza provocare danni una volta portato a termine il processo di riparazione. Tranne che l'individuo si trovi in conflitto del profugo. In questo caso un edema troppo esteso potrebbe danneggiare e deformare il corpo vitreo causando problemi alla vista. Gli attacchi ricorrenti di glaucoma - e cioè le continue recidive, le ricadute nel conflitto - portano a una progressiva perdita della visione periferica, della vista laterale.
2 - La miopia, il programma della retina
La miopia vera e propria si attiva con il programma della retina. La retina è un tessuto nervoso che ricopre la parte interna dell'occhio. Essa ha il compito di convertire gli stimoli luminosi provenienti dall'esterno in segnali nervosi che il nervo ottico trasmette al cervello. Al contrario del programma del corpo vitreo (legato ad un evento singolo e ben determinato) il programma della retina si attiva a causa di una paura persistente, di una paura che non si riesce a scrollarsi di dosso: paura del futuro, della realtà che ci sta di fronte, della disoccupazione, della povertà, paura di perdere una persona cara, paura di una malattia, paura costante di una persona, ecc. Quando viviamo una di queste situazioni si ha perdita della vista, si ha cioè una perdita cellulare dei fotoricettori della retina. Perdita cellulare che ha il compito di rendere momentaneamente invisibile ciò che ci fa paura, di escluderlo dal nostro campo visivo, attenuandone o sfocandone l'immagine (i bambini quando hanno paura si coprono gli occhi).Nella fase di guarigione - che si ha quando superiamo lo stato di paura, quando le cose o le persone che ci minacciavano non sono più presenti o sono scomparse dal nostro campo visivo - si ha un ripristino della vista: la vista persa durante la fase conflittuale viene riacquisita tramite la ricostruzione del tessuto cellulare della retina distrutto nella prima fase. La MIOPIA insorge soltanto quando si hanno recidive continue, quando cioè si ricade sempre nello stesso conflitto. Le continue recidive portano a continue distruzioni e ricostruzioni del tessuto cellulare retinico, portano cioè ad un accumulo del tessuto cicatriziale e all'indurimento (callosità) della retina. Ciò provoca una deformazione della forma e della struttura della retina. Se l'accumulo del tessuto cicatriziale ( ispessimento della retina) si ha lateralmente il bulbo oculare si allunga. Ciò causa la MIOPIA. L'occhio non vede più bene. In questo caso la miopia diventa definitiva. Se invece l'ispessimento avviene nella parte posteriore della retina il bulbo oculare si accorcia, diventa troppo corto causando ipermetropia.
1 - L'annebbiamento del corpo vitreo
Per la medicina ufficiale o accademica la miopia è un vizio, un difetto della vista, una degenerazione della capacità di percepire o di mettere a fuoco gli oggetti, di vederli in maniera chiara e distinta. Per il dottor Hamer invece la miopia non è un difetto né un vizio ma qualcosa di utile e di giovevole al soggetto affetto da miopia. La miopia risponde o viene in soccorso ad un bisogno pressante dell'individuo: al bisogno di non vedere o di non mettere a fuoco ciò che fa paura o che terrorizza l'individuo.In natura tutte le prede sono soggette ad un momentaneo annebbiamento della vista quando sono inseguite o cacciate dai predatori. Le prede - al contrario dei predatori che hanno gli occhi posti davanti alla testa - hanno gli occhi posti ai lati della testa. Gli occhi posti lateralmente consentono alle prede di guardare ciò che succede alle loro spalle, permettono loro di scorgere meglio, con più tempismo il sopraggiungere o l'avvicinarsi dei predatori. Quando la preda scorge il predatore l'unica cosa che gli resta da fare è quella di fuggire in avanti. Tuttavia potrebbe succedere che la vista del predatore blocchi, paralizzi per il terrore - impedendogli di fuggire - la preda. Per evitare questa evenienza, per tutta la durata dell'inseguimento, la vista laterale della preda si annebbia: la vista lateralmente annebbiata permette alla preda di non vedere il predatore alle sue spalle. "Il dottor Hamer chiama questo effetto percettivo fenomeno dei paraocchi". Eliminando dal suo campo visivo il predatore la preda attenua il suo terrore potendo così concentrare il suo sguardo verso il punto di fuga.Il programma dell'annebbiamento del CORPO VITREO si attiva anche per l'uomo quando egli teme un attacco alle spalle o alla nuca, quando ha paura di un'aggressione, di un'imboscata, di un assalto imminente. In questo caso, per l'uomo a fare le veci del predatore potrebbe essere uno stalker, un molestatore, un assassino, un pericoloso delinquente, ecc. Quando l'uomo si trova in questa situazione - e cioè quando egli ha paura di un attacco alle sue spalle - la sua vista si annebbia (così come succede a qualsiasi preda in natura). L'annebbiamento si produce mediante perdita cellulare del corpo vitreo la quale porta ad un'interferenza nella trasmissione della luce alla retina. Questa interferenza porta all'annebbiamento della vista laterale.L'annebbiamento della vista sparisce gradualmente allo scomparire del pericolo o della minaccia. Superato lo stato di panico il corpo vitreo entra nella fase di riparazione. Le cellule perse vengono reintegrate attraverso una ricrescita cellulare. La ricrescita avviene per mezzo dell'edema (accumulo di liquidi), il quale porta le sostanze nutritive necessarie alle cellule in fase di crescita. L'edema fa pressione sul bulbo oculare, sull'occhio. Questa pressione oculare è chiamata glaucoma. Il glaucoma di regola scompare senza lasciare traccia e senza provocare danni una volta portato a termine il processo di riparazione. Tranne che l'individuo si trovi in conflitto del profugo. In questo caso un edema troppo esteso potrebbe danneggiare e deformare il corpo vitreo causando problemi alla vista. Gli attacchi ricorrenti di glaucoma - e cioè le continue recidive, le ricadute nel conflitto - portano a una progressiva perdita della visione periferica, della vista laterale.
2 - La miopia, il programma della retina
La miopia vera e propria si attiva con il programma della retina. La retina è un tessuto nervoso che ricopre la parte interna dell'occhio. Essa ha il compito di convertire gli stimoli luminosi provenienti dall'esterno in segnali nervosi che il nervo ottico trasmette al cervello. Al contrario del programma del corpo vitreo (legato ad un evento singolo e ben determinato) il programma della retina si attiva a causa di una paura persistente, di una paura che non si riesce a scrollarsi di dosso: paura del futuro, della realtà che ci sta di fronte, della disoccupazione, della povertà, paura di perdere una persona cara, paura di una malattia, paura costante di una persona, ecc. Quando viviamo una di queste situazioni si ha perdita della vista, si ha cioè una perdita cellulare dei fotoricettori della retina. Perdita cellulare che ha il compito di rendere momentaneamente invisibile ciò che ci fa paura, di escluderlo dal nostro campo visivo, attenuandone o sfocandone l'immagine (i bambini quando hanno paura si coprono gli occhi).Nella fase di guarigione - che si ha quando superiamo lo stato di paura, quando le cose o le persone che ci minacciavano non sono più presenti o sono scomparse dal nostro campo visivo - si ha un ripristino della vista: la vista persa durante la fase conflittuale viene riacquisita tramite la ricostruzione del tessuto cellulare della retina distrutto nella prima fase. La MIOPIA insorge soltanto quando si hanno recidive continue, quando cioè si ricade sempre nello stesso conflitto. Le continue recidive portano a continue distruzioni e ricostruzioni del tessuto cellulare retinico, portano cioè ad un accumulo del tessuto cicatriziale e all'indurimento (callosità) della retina. Ciò provoca una deformazione della forma e della struttura della retina. Se l'accumulo del tessuto cicatriziale ( ispessimento della retina) si ha lateralmente il bulbo oculare si allunga. Ciò causa la MIOPIA. L'occhio non vede più bene. In questo caso la miopia diventa definitiva. Se invece l'ispessimento avviene nella parte posteriore della retina il bulbo oculare si accorcia, diventa troppo corto causando ipermetropia.
Nino Niandi