LA FELICITÀ E LA NEW AGE

25.05.2021

LA FELICITÀ E LA NEW AGE

In realtà - prima che la New Age diventasse una corrente di pensiero predominante nella Società - il mantra che tutti gli individui hanno diritto alla Felicità incominciò a circolare con insistenza già durante le rivoluzioni massoniche americana e francese (fine settecento). Il sacrosanto diritto alla Felicità dell'individuo divenne un principio scolpito e sancito dalle Costituzioni di queste due Nazioni (Stati Uniti e Francia) uscite vittoriose dalla rivoluzione. In seguito questo principio è stato ripetuto e martellato in più contesti fino a diventare con la New Age un'ESSENZA che tutto pervade e assorbe, l'unico scopo e l'unico obbiettivo della vita di ogni individuo e dell'intera società.
La Mano Nascosta sapeva cosa faceva quando tramite i suoi corifei ed agenti promuoveva a tutti i livelli nella Società il concetto di felicità come scopo supremo della vita tra le masse. Essa - come in tutte le cose - non aveva di mira, divulgando l'idea di FELICITÀ, il benessere dell'individuo e della Società. Essa aveva in mente invece la DISTRUZIONE della vita dell'individuo e dell'intera società. Il concetto di FELICITÀ PERSONALE infatti è un concetto in netto contrasto con i concetti di responsabilità, di dovere, di sacrificio, di dedizione, di altruismo, "di mettersi a disposizione degli altri". Quando la felicità personale diventa un imperativo categorico, una meta che tutti devono raggiungere, l'unico scopo di vita fissato dalla società...a questo punto ognuno vede l'altro - padre, madre, fratelli, sorelle e amici - come delle zavorre, come degli incovenienti, come degli ostacoli sulla strada della propria realizzazione personale e di cui bisogna sbarazzarsi. Ovvero, vede tutti come MEZZI di cui servirsi per raggiungere la propria felicità personale. Additando la Mano Nascosta la felicità e il successo come obbiettivi supremi della vita di ognuno essa aveva di mira proprio la distruzione di tutti i rapporti sociali, di tutti i principi morali ed etici della società.
Venendo educato l'individuo fin dalla culla a considerare la felicità - il mostrarsi felici, l'avere successo - come lo scopo supremo della vita egli incomincia a vedere gli altri - genitori, fratelli, amici e conoscenti - soltanto in funzione di questo scopo, come MEZZI che ostacolano oppure favoriscono il raggiungimento della sua felicità personale. Tutto viene visto in funzione di questo scopo. Mentre un tempo gli individui crescevano e venivano educati con l'idea che la SODDISFAZIONE più grande per loro, che lo scopo fondamentale della loro vita fosse quello di mettersi al servizio di entità che lo trascendevano - genitori, famiglia, parentela, comunità, entità statale - e che bisognava lottare, sacrificarsi, attivarsi concretamente, fare la propria parte per garantire la vita e il successo di tale entità....con la diffusione continua, incessante, martellante nella società dell'idea di FELICITÀ PERSONALE gli altri - per cui una volta si era disposti anche a sacrificarsi e a lottare - diventano solo un problema di cui bisogna liberarsi, degli ostacoli che frenano od ostacolano la ricerca della nostra felicità personale: gli altri - tramite il concetto di felicità personale - vengono visti e convertiti in fonti di ansie e di preoccupazione per noi, in qualcosa da cui sfuggire, da cui allontanarsi. O a cui avvicinarsi se si può trarre da essi qualcosa, un qualche utile.
Essendo tutti gli uomini intenti dunque - secondo gli insegnamenti che ricevono e copiando dai modelli che gli vengono proposti (imposti) - alla ricerca della propria felicità personale non rimane nessuno nella società disposto a lottare e a sacrificarsi per qualcosa, a battersi per scopi che lo trascendono, ed in primis per la società, come gli Illuminati speravano.
Scopo della diffusione del concetto di FELICITÀ era dunque per gli Illuminati creare tanti individui egoisti, asociali, indifferenti, EDONISTI, intenti alla ricerca solo del proprio piacere personale. Individui non disposti a combattere per cause più grandi, per il bene della Società.
Ovviamente questo tipo di ricerca della felicità non poteva non portare alla più grande infelicità: sbarazzandosi di tutto e di tutti ed essendo circondato da tanti individui egoisti ed edonisti come lui alla fine l'individuo doveva approdare ad un grande vuoto ed ad un grande NULLA, alla infelicità più assoluta. Tagliare infatti i ponti con tutto ciò che ti circonda significa alla fine non avere più mete e direzioni, nessuna cosa per cui vivere e lottare. Significa approdare al GRANDE NULLA, vivere nel Nulla.
Ma gli Illuminati era proprio di questo individuo totalmente nullo che avevano bisogno per realizzare i loro piani, per costruire indisturbati il NUOVO ORDINE MONDIALE.


Nino Niandi 

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia