Il peso geopolitico di Hezbollah nel conflitto tra Hamas e Israele

27.10.2023


La possibilità di un allargamento del conflitto in Libano minaccia la stabilità regionale e preoccupa gli attori locali e internazionali.

Dallo scoppio del conflitto a Gaza, il confine tra Israele e Libano si è nuovamente infuocato. Ogni giorno, il braccio armato di Hezbollah attacca Israele lanciando razzi e missili oltre la cosiddetta linea blu, linea di demarcazione che segna il ritiro delle forze israeliane dal territorio libanese nel 2000, caratterizzata dalla presenza della missione delle Nazioni Unite UNIFIL dal 1978.

Lo Stato d'Israele, per contro, risponde puntualmente ad ogni attacco in maniera notevolmente contenuta, seppur sempre calibrata al colpo ricevuto. Nonostante la costante tensione e i frequenti scontri nelle zone a sud del Libano a causa della rivalità tra Hezbollah e Israele, con lo scoppio del conflitto tra Hamas e Israele la situazione si è ulteriormente deteriorata.

Gli attacchi da una parte all'altra del confine si verificano con una frequenza che sembra gradualmente aumentare. L'espansione del conflitto nel il fronte nord d'Israele rappresenta una concreta possibilità nonostante le parti coinvolte stiano mostrando particolare cautela e tendano a mantenere un livello piuttosto equilibrato di deterrenza strategica.

Effettivamente, l'apertura di un secondo fronte nel sud del Libano innescherebbe delle dinamiche a livello locale e regionale che potrebbero minare ulteriormente la stabilità del Libano e del Medio Oriente.

Hezbollah è un movimento paramilitare e politico a stampo sciita che nasce e si sviluppa in Libano negli anni '80 successivamente all'invasione israeliana del Libano. Si caratterizza per una forte contrapposizione a qualsiasi tipo di interferenza Occidentale in Medio Oriente e non riconosce lo Stato di Israele. Nonostante la salda radicalità locale, esso ha un forte legame con l'Iran e ha talvolta agito per conto della Repubblica Islamica.

Il Paese, infatti, non solo rappresenta un modello politico e ideologico per il movimento, ma è anche fonte principale di supporto finanziario e militare. Grazie agli aiuti iraniani Hezbollah ha sicuramente sviluppato la sua capacità di deterrenzadisponendo, ad oggi, di circa 100.000 unità militari (con una conoscenza approfondita del territorio) e di circa 150.000 razzi e missili balistici con la capacità colpire qualsiasi città israeliana. Il movimento, inoltre, gode di un forte sostegno popolare ed ha un ruolo dominante all'interno delle istituzioni politiche libanesi.

L'eventuale allargamento del conflitto nel nord d'Israele avrebbe quindi una portata sicuramente pericolosa e potrebbe essere un ostacolo difficile da superare per l'esercito israeliano. D'altro canto, le conseguenze sarebbero particolarmente negative anche per il Libano, Paese già particolarmente provato e sull'orlo del collasso economico, che si troverebbe in enorme difficoltà a gestire i contraccolpi sociali, economici e sanitari di eventuali attacchi alle infrastrutture.

I leader locali e internazionali sembrano per ora determinati ad evitare un'escalation nel fronte nord di Israele. Ciononostante, il mantenimento della situazione attuale dipende direttamente dall'andamento del conflitto a Gaza. Nel caso di un'eventuale invasione di terra da parte di Israele, per esempio, Iran ed Hezbollah, partner di Hamas all'interno dell'autoproclamata asse della resistenza, si sentirebbero chiamati ad intervenire. Inoltre, possibili errori di calcolo sul piano militare minacciano l'avvento di un'escalation.

Conclusioni

Nonostante l'elevato grado di tensione nel fronte nord, la possibile minaccia di un'invasione di terra a Gaza e i vari avvertimenti da parte non soltanto di Hezbollah e Iran ma anche di altri sostenitori di Hamas come gli Houthi in Yemen e la Jihad islamica palestinese, numerosi attori stanno scongiurando la possibilità di un'espansione del conflitto. Iran e Stati Uniti sembrano per ora condividere l'intenzione di evitare l'escalation. Nel frattempo, Hezbollah sostiene Hamas impegnando l'esercito israeliano lungo la linea blu. Gli scontri servono un duplice obiettivo: da un lato, a livello locale, Hezbollah mantiene alto il consenso interno mostrando la sua abilità militare e la sua devozione alla causa palestinese; dall'altro lato, costringe Israele non solo ad impegnare le sue forze militari anche al confine con il Libano, ma anche a mostrare la sua capacità, oltre che la sua volontà, di reazione e contrattacco.



di Anna Marzi

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