IG FARBEN

25.02.2021
La IG Farben (abbreviazione di Interessen-Gemeinschaft Farbenindustrie AG, echiamata anche IG. Farbenfabriken) è stata una azienda chimica tedesca.StoriaLa IG Farben fu un conglomerato di aziende tedeshe formato nel 1925, alcunedelle quali attive sin dalla I guerra mondiale. Il nome deriva dalla parolatedesca Farben, che significa "vernici", "tinture", o "colori". Inizialmenteinfatti molte di queste aziende producevano tinture, ma ben presto iniziaronoa dedicarsi a una chimica sempre più avanzata. Prima della prima guerramondiale, le aziende tedesche produttrici di coloranti per tessuti avevanopraticamente il monopolio del mercato mondiale, che persero durante ilconflitto.Una soluzione per riottenere questo primato fu quella di effettuare una grossafusione. La fondazione della IG Farben fu una reazione alla sconfitta dellaGermania nel primo conflitto mondiale. La IG Farben detenne un monopolio quasitotale sulla produzione chimica durante il periodo della Germania Nazista.L'azienda chimica tedesca fu il cuore finanziario del regime di Hitler. La IGFarben fu anche una delle società che più richiesero deportati come schiaviper le loro fabbriche (in particolare nel Campo di lavoro di Monowitz.La I.G. Farbenindustrie AGIl 21 novembre 1925 le seguenti industrie chimiche sottoscrissero l'accordoper fondersi nella IG Farben:Actien-Gesellschaft für Anilin-Fabrikation (oggi: Agfa) (Berlino);Badische Anilin- und Sodafabrik AG (oggi: BASF) (Ludwigshafen);Farbenfabriken vorm. Friedr. Bayer & Co. (oggi: Bayer) (Leverkusen);Farbwerke vorm. Meister Lucius und Brüning AG (oggi: Sanofi)(Frankfurt-Höchst).Ammoniakwerk Merseburg GmbH - Leuna Werke (Merseburg, Leuna);Chemische Fabrik Griesheim-Elektron (Griesheim);Chemische Fabrik Kalle & Co. AG (Biebrich);Chemische Fabriken Weiler-ter Meer (Uerdingen);Farbwerke Leopold Cassella & Co. (Fechenheim).La IG Farben venne fondata con data costitutiva il 25 dicembre 1925. IlPalazzo IG Farben, quartier generale del conglomerato a Francoforte sul Meno,fu progettato dall'architetto tedesco Hans Poelzig nel 1928 e terminato nel1931. Durante la pianificazione dell'invasione di Cecoslovacchia e Polonia, laIG Farben cooperò strettamente con gli ufficiali nazisti e indicò qualistabilimenti chimici dovessero essere catturati e consegnati alla IG Farben. Il ruolo nella seconda guerra mondialeNel 1941, un'inchiesta negli USA svelò un matrimonio tra l'americana StandardOil Co. e la IG Farben. Inoltre, fornì nuove prove a riguardo di complessiaccordi su prezzi e commercializzazione tra la DuPont, uno dei suoi maggioriinvestitori e produttore di carburante, la U.S. Industrial Alcohol Co. e laloro sussidiaria, Cuba Distilling Co. L'inchiesta venne infine abbandonata,come dozzine di altre riguardanti diverse industrie, a causa della necessitàdi ottenere il supporto dell'industria nello sforzo bellico. Comunque, iprincipali dirigenti di molte compagnie petrolifere accettarono di dimettersie le partecipazioni azionarie delle compagnie petrolifere in societàproduttrici di melasse vennero vendute come parte di un compromesso.La IG Farben nel 1941 costruì ad Auschwitz la più grande industria chimicadell'epoca, utilizzando la manodopera del vicino campo di concentramento. Sitrattava di un impianto sito ad Auschwitz per la produzione di petroliosintetico e di gomma (detta Buna) a partire dal carbone. Nel 1944 questafabbrica faceva uso di 83.000 deportati.L'insetticida Zyklon B, del quale la IG Farben deteneva il brevetto, erafabbricato dalla Degesch (Deutsche Gesellschaft für Schädlingsbekämpfung), unasocietà posseduta al 42,2% dalla IG Farben e che aveva manager della IG Farbennel suo consiglio di amministrazione.Gli anni successiviA causa della gravità dei crimini di guerra commessi dalla IG Farben nel corsodella II guerra mondiale, la compagnia fu ritenuta troppo corrotta per potercontinuare ad esistere e pertanto gli alleati considerarono l'ipotesi diconfiscarne tutti i beni e chiuderla. Invece, nel 1951, la compagnia fu divisanelle componenti originali. Le quattro più grosse comprarono rapidamentequelle più piccole e oggi restano solo Agfa, BASF e Bayer, mentre la Hoechstsi è fusa con la francese Rhône-Poulenc, dando vita alla Sanofi Aventis, consede a Strasburgo, in Francia.Dei 24 consiglieri della IG Farben indiziati nel cosiddetto processo all'IGFarben (1947-1948), davanti a un tribunale militare statunitense al Processodi Norimberga, 13 vennero condannati alla prigione con pene dai 6 mesi agliotto anni. Al processo di Norimberga i responsabili della IG Farben furonodichiarati colpevoli di genocidio, di schiavitù ed altri crimini. Un anno dopola condanna, nel 1952, tutti i responsabili furono liberati, grazie allamediazione dell'ex-ministro delle Finanze Schacht, e negli anni successivitornarono a infiltrarsi nell'economia tedesca.La IG Farben ha partecipato a progetti americani per la creazione di agentichimici per l'uso bellico. Fondò la Chemagrow Corporation a Kansas City,Missouri, che impiegava specialisti tedeschi e americani per conto dell'U.S.Army Chemical Corps. Il dottor Otto Bayer coprì la posizione di direttoredella ricerca della IG Farben, dove sviluppò e testò numerose armi chimicheinsieme al dott. Gerhard Schrader.Secondo The Crime and Punishment of I.G. Farben, di Joseph Borkin, la IGFarben, prima della guerra, strinse degli accordi segreti con i maggiorivertici delle forze armate americane perché non fossero bombardati i suoistabilimenti in Germania. Alla fine della guerra, il 93% delle fabbriche non era stato bombardato[iperbole che contrasta con la totalità degli eventimilitari post-1941].Nonostante la compagnia sia stata ufficialmente liquidata nel 1952, continuò aessere trattata alla Borsa di Francoforte come un trust, che conteneva alcuneproprietà immobiliari, e venne dichiarata in bancarotta il 10 novembre del2003 dai suoi liquidatori, dopo aver versato 500.000 marchi (circa 200.000euro) a una fondazione per gli ex-lavoratori forzati del regime nazista. Lerestanti proprietà, del valore di 21 milioni di marchi (circa 9 milioni dieuro) sono state messe all'asta. Durante tutto questo periodo la compagnia èstata soggetta a continue critiche per non aver pagato il lavoro deiprigionieri, unico motivo per cui sarebbe stata mantenuta in vita dopo il1952.La compagnia da parte sua imputava all'esistenza delle dispute legalil'impossibilità dello scioglimento, distribuendo così a ricompensa i benifallimentari come compenso agli aventi diritto. Ogni anno per 49 anniconsecutivi la sede della compagnia è stata sede di dimostrazioni da parte dicentinaia di manifestanti.La struttura societaria della IG FarbenL'apparato burocratico della IG Farben si può suddividere in tre parti: illivello superiore, le fabbriche e i servizi centrali.La Farben controllava una holding, la IG America, fondata nel 1926 per gestirele attività americane della tedesca IG Farben.Membri del suo Direttivo: Edsel Ford, Charles Mitchell (Rockfeller Bank), WaltTeagle (Presidente di Standard Oil), Paul Warburg (capo della FederalReserve), Herman Metz, direttore della Bank of Manhattan, controllata daWarburg. Direttore era Max Warburg, fratello di Paul.Il livello superioreSi trattava dell'apparato burocratico responsabile dell'organizzazione, ed eracostituito da 3 centri direttivi ben distinti:l'ufficio di Krauch, da dove veniva diretto l'espansione di tutta l'industriachimica;il TEA o Technischer Ausschuss o Comitato tecnico; era diretto dal dott.Fritzter Meer, e si occupava della produzione;la KA-Krauch o Kaufmannischer Ausschuss o Comitato commerciale; era direttodal dott. Georg von Schnitzer e trattava questioni commerciali e aspettifinanziari.Le fabbricheIn tutto all'epoca c'erano 56 fabbriche, che erano suddivise in:3 sparten o divisioni, a seconda della specializzazione della loro produzione,Betriebsgemeinschaften o settori di attività che erano raggruppatiterritorialmente.I servizi centrali amministrativiErano suddivisi in dipartimenti i quali a loro volta erano raggruppati in dueuffici principali, che erano a Berlino, dove venivano trattati problemi del personale, il protocollo, le questioni giuridiche, le esportazioni el'economia politica, e a Francoforte, dove ci si occupava di contabilitàcentrale, dei servizi centrali di assicurazioni e della gestione degli elenchidella clientela.Citazioni in arte e cinematografiaLa vicenda della IG Farben e dei suoi rapporti con la Standard Oil furonoricostruiti nel film del 1950 Der Rat der Götter (in inglese The Council ofthe Gods, «Il concilio degli dèi»), tratto dall'omonimo libro di FriedrichWolf; la vicenda sarà poi ripresa anni dopo nel documentario Zeitgeist: TheMovie (2007), di Peter Joseph.La IG Farben svolge un ruolo importante nel romanzo L'arcobaleno dellagravità, di Thomas Pynchon.La IG Farben è citata in modo estremamente negativo nella decalogia di L. RonHubbard Missione Terra per la sua produzione di anfetamine.La IG Farben e i suoi ipotetici prodotti futuri sono spesso menzionati daPhilip K. Dick nel racconto The Man in the High Castle.La IG Farben viene nominata nel libro di Primo Levi Il sistema periodico(1975), nel capitolo dedicato al Vanadio.La IG Farben è citata in Notorious - L'amante perduta (1946), di AlfredHitchcock.I.G. Farben è il nome su un biglietto da visita usato da Bud (Harry DeanStanton) nel film Repo Man - Il recuperatore (1984), di Alex Cox.La IG Farben diventa un personaggio recitato da Dennis Hopper nel filmStraight to Hell (1987), di Alex Cox.La IG Farben viene citata nel film Schindler's List (1993), di StevenSpielberg, quando il protagonista Oskar Schindler, interpretato da LiamNeeson, chiede al generale nazista che il treno con i suoi operai diretto allager di sterminio sia riportato indietro alla fabbrica di Cracovia.La IG Farben viene citata nel romanzo autobiografico Deviazione di Luced'Eramo (Milano, Mondadori, 1979), dove si racconta la fuga della giovaneitaliana come operaia volontaria nel III reich.La IG Farben svolge un ruolo centrale nel libro "La Farmacia di Auschwitz" diPatricia Posner (2017)La IG Farben viene citata nel romanzo di Jeffery Eugenides "Middlesex" nelquale lo stabilimento viene fotografato da una frequentazione del protagonistaCal: Julie.

Estratti - Ricercatore Indipendente 

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