8 PROBLEMI DEL POPOLO ITALIANO

16.03.2021
Manuel Mosca:QUALI SONO GLI 8 PROBLEMI CHE HA LA POPOLAZIONE ITALIANA ?
1. Giovani in età scolare dai 0 ai 14 anni
I giovani in età scolare fino ai 14 anni sono circa 8 milioni, ma dovrebbero essere almeno 10 milioni, questo è dovuto al calo drastico delle nascite, nascono 140 mila bambini in meno ogni anno, che non vanno a sostituire le generazioni anziane ed a rinfrescare la popolazione.
Questo calo è dovuto al fatto che nel nostro paese a causa dell'altissima tassazione rimangono pochi soldi nelle tasche dei cittadini, la disoccupazione conta 13,7 milioni di senza lavoro reali, che ovviamente non si sposeranno, non faranno figli, alcune coppie invece, avendo un lavoro precario, sottopagato, rimangono a casa coi genitrori e vivono da eterni fidanzati, quelle coppie che riescono ad andare a convivere, tra fitto, spese, fanno fatica ad arrivare a fine mese, quelle invece dove lavorano entrambi, non vedono sicurezza, certezza nel futuro, sia per quanto riguarda il loro lavoro, che per quanto riguarda la situazione nazionale e internazionale, gli unici che fanno figli sono i ricchi, i politici, Del Rio ne ha fatti sei, i benestanti, i faccendeiri, i mafiosi, e quella classe di analfabeti che sono talmente ingoranti che si riproducono solo per istinto, andando ad aumentare il gregge.
2. Studenti della Scuola Superiore dai 14 a 18 anni
In Italia se hai 13 anni sei un bambino che va alle scuole medie, ma quando ne hai 14 sei un adulto disoccupato, anche se l'obbligo scolare è imposto a 16 anni, ma non si capisce perche, se non esiste un corso di studio obbligatorio che duri due anni, questi sono i misteri di certi fenomeni della politica.
Gli studenti delle scuole superiori sono 2,6 milioni su 3,8 milioni potenziali, 1,2 milioni di giovani che vanno ad infoltire la massa della disoccupazione. E' necessario quindi, istituire o trasformare il biennio delle scuole superiori in un percorso di studio obbligatorio che abbia la finalità di individuare il giusto percorso di studio del giovane, o il giusto percorso lavorativo del giovane, due anni per capire a cosa si è portati nella vita, a cosa fare nella vita, che non è poco fare questo dai 14 ai 16 anni, un passaggio fondamentale. Oppure si va direttamente a spostare l'obbligo scolastico dai 16 ai 18 anni, togliendo dalla disoccupazione permanentemente 1,2 milioni di giovani, che non studiano e non lavorano.
3. Leva Militare e Civile a 18 o 24 anni
Il servizio di Leva Militare, 700mila giovani occupati a servizio, a supporto e integrazione dell'Esercito Militare fatto da professionisti, a supporto delle forze dell'ordine, spesso anziane e poco attrezate, è da utilizzare come deterrente alle guerre, non per andare ad occupare la Svizzera, e se domani lo Stato del Vaticano o la Repubblica di S.Marino decidessero di invaderci, dovrebbero fare i conti col nostro esercito.
L'esercito serve a supporto della sicurezza e dell'ordine interno, e in tutte quelle situazioni di confine, immigrazione, polizia francese che ci porta i suoi immigrati coi pulmini sconfinando nel nostro paese. Poi se qualche giovane decidesse di intraprendere la carriera militare avrebbe già fatto un assaggio e un anno di percorso in questa direzione, più occupazione.
Il Servizio di Leva Civile, 700 mila giovani occupati a servizio, come supporto alla Protezione Civile, per il controllo, la salvaguardia, la manutenzione e la proliferazione del verde, piantare alberi, al posto di cemento ed asfalto, e per gli interventi locali o nazionali in caso di alluvioni, esondazioni, frane, slavine, smottamenti, crolli di ponti, trombe d'aria, terremoti, che il nostro paese ne è pieno, è un servizio che da la garanzia di avere a disposizione manovalanza giovane pronta, disponibile, e una parte di popolazione in congedo con le basi di come si può intervenire in aiuto alle forze statali preposte in caso di necessità, oltre che dare una disciplina, un insegnamento ai giovani alla cura e salvaguardia del nostro territorio alla prevenzione alla limitazione dei danni provocati
dalle catastrofi naturali.
4. Studenti universitari dai 18 ai 24 anni
Gli studenti universitari sono 1,7 milioni su 3,8 milioni potenziali, 2,1 milioni in meno del totale, l'obbligo scolare per la scuola superiore a 18anni incentiva il proseguimento al percorso scolastico e con ulteriori incentivi si potrebbe recuperare almeno 1 milione di questi giovani, tolti anche loro dalla disoccupazione.
5. Età occupazionale dai 14 ai 67 anni
La fascia d'età degli abili al lavoro in Italia è troppo ampia, genera troppa disoccupazione, sono almeno 6 milioni i cittadini che dovrebbero essere collocati diversamente, 2 milioni di giovani vanno rimessi allo studio, con l'obbligo scolare a 18 anni, 700mila giovani al servizio di Leva militare e civile, e 3 milioni di lavoratori anziani in pensione a partire dai 60 anni. In questo modo la fascia d'età andrebbe reimpostata dai 18 ai 60 anni, più tempo allo studio, alla preparazione, più tempo dedicato al riposo, al tempo libero.
6. Età pensionabile a 67 o 60 anni ?
L'Inps, è gestito malissimo e va riformato, l'istituto nazionale di previdenza sociale non può finanziarsi coi soldi dei contributi previdenziali, il sociale, l'assistenza, va gestita dalla fiscalità. L'Inps, coi soldi della tua pensione, paga 64 MLD l'anno di assistenza, pensioni sociali, di invalidità, mobilità, maternità e molto altro, e poi eroga pensioni che non hanno pagato tutti i contributi, in maniera parziale o totale, vedi le pensioni Baby, d'Oro, i Vitalizi e tutte le pensioni retributive, calcolate sul salario e non sui contributi versati, questa eccedenza costa all'inps 70 MLD di eu l'anno, degli oltre 300 MLD che incassa dai contributi previdenziali.
All'interno delle pensioni ci sono 3 milioni di pensioni Baby, cioè pensionati sotto l'età pensionabile, e poi ci sono 3 milioni di anziani oltre i 60anni che ancora lavorano e dovrebbero essere messi in pensione, liberando posti di lavoro per i giovani.
Quindi è necessario separare la previdenza Sociale, che gestirà la fiscalità, con una Pensione di Base Fiscale di 1.000 Eu mese, per i sociali e gli invalidi, dai 270/470 Eu che prendono oggi, dalla previdenza contributiva, e ricalcolare tutte le pensioni retributive al contributivo, che avranno accesso anche loro alla Pensione di Base Fiscale a compensazione del ricalcolo e delle perdite retributive.
La Pensione di Base Fiscale è una garanzia di sotegno minimo per tutti coloro che non hanno potuto versare i contributi, o che ne hanno versati pochi, ma che comunque hanno pagato le tasse, anche se solo sui consumi per una vita intera, chi avrà versato i contributi percepirà due pensioni. Con questa riforma, il contributo Inps da versare sul reddito potrà essere abbassato dal 33% attuale al 20%.
7. Disoccupazione dai 15 ai 67 anni
La disoccupazione reale oggi è di circa 13,7 milioni di cittadini, che possiamo arrotondare a 12 milioni, perche non tutti hanno bisogno di lavorare, dal Vacchi che vive di rendita e fa i balletti in barca con le sue fidanzate, alle casalinghe che per scelta o per forza preferiscono dedicarsi alla famiglia, ai delinquenti che vivono di espedienti.
Come abbiamo potuto vedere, 6 milioni li ricollochiamo allo Studio, alla Leva, alla pensione, mentre per gli altri 6 milioni dobbiamo creare il lavoro. Oggi il lavoro manca per il semplice fatto che con una tassazione sulle imprese al 75%, sugli imprenditori al 93%, che pagano 7 volte le tasse sullo stesso importo, il reddito lordo aziendale, e l'88% complessivo, redditi, consumi e tasse locali sui lavoratori, l'economia si schiaccia per mancanza di domanda, consumi, produzione, le aziende licenziano, delocalizzano o chiudono, e questo provoca anche in crollo del gettito fiscale, un circuito vizioso verso il basso.
Con un taglio drastico a 360° della tassazione, la gente avrà più soldi in tasca, aumenteranno i consumi, le produzioni, le aziende torneranno a produrre in Italia, assumeranno le persone che pagheranno le tasse su redditi e consumi, le imprese sulle produzioni industriali, e pagare le tasse in 35 milioni e diverso che pagarle solo in 22 milioni.
8. La truffa fiscale
Pochissimi sanno di pagare l'88% di imposte, contributi e tasse complessive sul proprio reddito lordo e sui consumi. Si paga il 23% l'Irpef e il 33% l'Inps sul reddito (51%), si paga il 64,8% di tasse indirette, sull'imponibile dei prezzi dove le imprese inseriscono tutte le tasse che pagano, più il 22% di iva (71%), più le tasse locali che portano la pressione fiscale complessiva al 88%, che non sono tasse alte, ma è una vera e propria truffa fiscale.
Una pressione fiscale così alta, genera due circuiti viziosi, il primo è quello che crolla l'economia, crolla l'occupazione, e a pagare le tasse su reddito e consumi rimangono in pochi che dovranno pagare molto di più, il secondo, e pochi lo sanno, è che anche lo Stato paga le tasse a se stesso, quando paga le fatture dei fornitori, 64,8% di tasse indirette, 22% di iva, e quando paga i salari dei dipendenti pubblici, 23% di Irpef, 33% di Inps, quindi se con una pressione fiscale come quella attuale, 88%, paga 388 MLD di eu l'anno di tasse di giro, con una al 42% pagherà solo 168 MLD di Eu l'anno, 220 MLD in meno sulla spesa pubblica che scenderà, ma non perche darà meno servizi, ma perche i servizi costeranno meno, e questi 220 MLD non andranno coperti da nuovo gettito fiscale, non ci saranno e basta, andranno nelle tasche dei cittadini.
Quindi, la pressione fiscale del 42%, sulla tassazione ordinaria, quella a fondo perduto, è quella ideale, quella minima, cioè, con una tassazione complessiva del 42% si avrà il minimo della pressione fiscale, il massimo dell'economia, il massimo dell'occupazione e il massimo del gettito fiscale.
Ma cosa cambia ?
Si pagherà il 10% di Irpef (23%), il 20% di inps (33%), il 15% di tasse indirette (64,8%), il 5% di Iva (22%), ti rimarrà in tasca il 59% del tuo reddito lordo piuttosto che il 12%, una bella differenza.
In generale sono 470 MLD di eu, che si tolgono dal regime fiscale e ritornano nelle tasche dei cittadini, senza sforare il bilancio, il deficit del 2,2%, senza aumentare il debito, il rapporto debito/Pil, anzi, in 5 anni ci sarà un aumento del Pil medio del 6/12% anno, quindi un miglioramento del rapporto debito/Pil, dal 135% a meno del 90%, con la possibilità di ridurre anche il debito pubblico.
In poche parole, un taglio generale del 54% delle tasse, 470 MLD di eu anno, produce anche un risparmio di tasse per lo stato di 220 MLD, un nuovo gettito col nuovo regime fiscale di 210 MLD di eu anno, che con 40 MLD di deficit, il 2,2%, si va a pareggio di bilancio : 470 - 220 - 210 - 40 = 0.
Negli anni successivi ci sarà solo avanzo, si potranno destinare i soldi all'allargamento della Pensione di Base Fiscale, al Reddito di disoccupazione per tutti i senza lavoro, 500 Eu mese più eventuali spese, ad altri servizi sociali.
La Tassazione a scambio
Se si vuole convertire la tassazione ordinaria a fondo perduto, un sistema vecchio, antico, illecito, ad una tassazione a scambio, cioè paghi le tasse solo quando lo Stato ti fornisce un servizio, si può ancora alleggerire la pressione fiscale fino al 28% complessivo e rimettere nelle tasche dei cittadini 550 MLD in menire permenente, 763 Eu mese a cittadino. Questo dovrebbe essere il compito della politica, agevolare al massimo l'economia, la ricchezza ed il benessere dei cittadini.
Per fare questo è necessario riportare tutti i servizi pubblici, le società strategiche, il 3° settore, qualche società monopolista ad alta automazione industriale, con statalizzazione solo parziale, sotto la gestione dello Stato, attività che oggi fruttano a Politici, Privati, Faccendieri, Cooperative, Associazioni, Onlus, Ong, Fondazioni e mafie, 250 MLD di eu l'anno di utili
netti. Se a questi 250 MLD di utili aggiungiamo i 300 MLD che introita l'Inps col contributo sul reddito del 20% ad occupazione piena arriviamo a 550 MLD di eu anno, che è la nostra spesa pubblica al netto delle tasse. A questo punto Irpef, Iva, Ires, Ire, andranno a 0%, rimarrà solo il contributo per la pensione del 20% sul reddito, e le tasse indirette al 10% che le imprese applicheranno ai prezzi per il versamento dell'inps ai propri dipendenti.
Questo comporta che ti rimane in tasca l'80% del tuo reddito lordo piuttosto che il 49%, il 10% di tassazione sui consumi piuttosto che il 71%, un potere d'acquisto almeno 5 volte superiore a quello attuale.
La Moneta Pubblica
Una volta portate a termine tutte queste riforme, Fisco, Inps, Scuola, Esercito, Protezione Civile, Statalizzazioni, avendo la nostra Banca Centrale al 100% pubblica, con una rete di Banche Pubbliche distribuite sul territorio, si potrà instaurare una Moneta Pubblica Interna, di proprietà dei cittadini, solo elettronica, che non viola alcun trattato internazionale o europeo, da utilizzare per tutti gli scambi interni, dentro i nostri confini, ben protetta da speculazioni, ritorsioni del sistema bancario, monetario internazionale, non avendo cambi con altre monete estere se non solo un cambio interno con l'Euro, i conti correnti saranno a doppia valuta, Euro/Lire.
Lo Stato, potrà così regolare i flussi di denaro provenienti dagli utili di Stato, dal contributo Inps sui redditi dei cittadini, stampare moneta quando necessario, gestire la valuta estera proveniente dall'export. Le imprese potranno comprare materie prime all'estero in Euro al 3/6% del prezzo del prodotto finito, trasformare la materia in prodotto finito senza tasse, al 70% in meno del costo del lavoro, rivendere i prodotti di alta qualità all'estero al 70% del prezzo attuale incamerando il 40% di utili in più rispetto ad oggi, utilizzando poi la valuta straniera incamerata, per comprare altra materia prima o beni di necessità esteri.
Avete mai sentito un Politico parlarvi di queste cose ? E un dissidente del sistema monetario, bancario, un no euro, no matrix, no trattati europei, no debito pubblico ?

 

Marco Cristofoli Moneta Pubblica
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